La storia di Principi di Butera e del Principato Deliella è profondamente legata alla nobile storia millenaria della Sicilia, l’antica Trinacria, che per la sua posizione geografica è stata crocevia di tutte le civiltà del Mediterraneo.
Il nome Butera pare derivare dal Re Bute, il primo dei re dei Siculi, che con i Sicani e i coloni Greci abitarono anticamente questo eccezionale territorio strategico della Sicilia centro meridionale, al confine di tre civiltà.
Dall' 854 d.C. iniziò l’invasione dei Saraceni a cui seguì la cacciata nel 1089, per mano del normanno Ruggero d’Altavilla (Ruggero I di Sicilia) il primo Conte di Sicilia.
«Era un giovane assai bello, di alta statura e di proporzioni eleganti, pronto di parola, saggio nel consiglio, lungimirante nel trattare gli affari. Conservò sempre il carattere amichevole e allegro. Era inoltre dotato di grande forza fisica e di gran coraggio nei combattimenti. E in virtù di questi pregi, si guadagnò in breve il favore di tutti» (Goffredo Malaterra - monaco benedettino di origine normanna, autore del De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Roberti Guiscardi ducis fratris eius, una cronaca sull'origine dei Normanni in Italia.)
Appartenuta ai Lancia in epoca sveva, la Contea passò agli Alagona in epoca aragonese, ai quali però venne confiscata nel 1390 per la ribellione del conte Manfredi Alagona da parte del re Martino I di Sicilia, il quale la assegnò al catalano Ugo de Ademar, principe di Santapau.
Divenuta nuovamente terra baronale, essa conteneva 19 feudi (Carrubba, Castelluccio, Delera, Deliella, Faccilestri, Faino, Ineri, Lifano, Magaluffa, Milione, Marchetta, Pernice nera, Pozzo Soprano, Pozzo Sottano, San Giacomo, San Niccolò, Turco, Turcotto, Vergini), e sotto la signoria di Ambrogio Santapau Branciforte, marchese di Licodia, fu elevata a principato per concessione avutane dal re Filippo II di Spagna l'11 aprile 1563, esecutoriata il 4 aprile 1564. Il Santapau, divenuto così I principe di Butera, fu il primo feudatario in Sicilia ad essere investito di un titolo principesco. Francesco Santapau Branciforte, II principe di Butera, e fratello di Ambrogio, che dal matrimonio con Imara Benavides Carafa dei marchesi di Zajalquinto non ebbe figli, nel 1580 rinunciò in favore del pronipote Fabrizio Branciforte Barresi che ricevette investitura dello Stato l'8 dicembre 1591.
La dinastia dei Bracinforte fu tra le più importanti nella storia siciliana: si stima che a cavallo del 1700 i loro averi e possedimenti raggiungessero un ammontare corrispondente a circa il 10 per cento del reddito dell’intera isola.
I Branciforte ebbero il possesso del Principato di Butera fino all'abolizione del feudalesimo avvenuta nel Regno di Sicilia nel 1812, a seguito della promulgazione della Costituzione siciliana concessa dal re Ferdinando III di Borbone.
Ultimo principe-feudatario fu Ercole Michele Branciforte Pignatelli, il quale ebbe il primo dei 124 seggi ereditari alla Camera dei pari del Regno di Sicilia come Principe di Butera, nel 1812-16. Con Ercole Michele, XII principe di Butera, si estinse questo ramo dei Branciforte, e non avendo lasciato eredi maschi, trasmise il titolo alla figlia primogenita Caterina Branciforte Reggio (1768-1816), la quale sposò Niccolò Placido Branciforte Lanza dei principi di Leonforte, da cui ebbe una sola figlia, Stefania (1788-1843), che nel 1805 sposò Giuseppe Lanza Branciforte, VIII principe di Trabia, ed in conseguenza di questa unione tutti i titoli e beni della famiglia Branciforte pervennero ai Lanza: una delle maggiori dinastie dell'aristocrazia siciliana.
Giuseppe Lanza Branciforte, VIII principe di Trabia (1780-1855), fu pari del Regno di Sicilia (1812 e 1848) e ministro degli Affari Ecclesiastici del Regno delle Due Sicilie (1841-48). Sposò Stefania Branciforte e Branciforte dei Principi di Butera e Scordia, ultima discendente del suo casato, e attraverso questa unione che gli diede sei figli, tutti i titoli e i beni della famiglia Branciforte pervennero in dote ai Principi di Trabia, i cui membri da allora assunsero il doppio cognome Lanza Branciforte.
Il primogenito Pietro Lanza Branciforte, IX principe di Trabia (1807-1855), fu pretore di Palermo (1835, 1837 e 1848) e ministro dei Lavori Pubblici e poi degli Esteri del governo provvisorio della Sicilia (1848-49), sposò la nobildonna napoletana Eleonora Spinelli Caracciolo, principessa di Scalea e duchessa di Misuraca, ultima discendente del suo casato che gli portò in dote tutti i suoi titoli e beni di cui fu erede, e con la quale procreò sei figli, tra cui Francesco (1834-1919) da cui ebbe origine il ramo cadetto dei Principi di Scalea, e Stefania (1842-1925), che fu dama di palazzo della Regina Margherita.